Libero mercato

  • Riguardo “Krokodil i denti della droga” di Federico Bason

Questo Docuvideo è dedicato agli antiproibizionisti.
Agli antiproibizionisti di professione.
Non mi riferisco ai ragazzini che si rollano la canna o agli sballoni over 50 anni con la sindrome da “Grande Lebowski”.
Mi rivolgo ai professionisti del Free drugs, coloro che promuovono l’assioma «Liberalizzare le droghe significa sconfiggere le mafie».

Questi pseudointellettuali (uno fra tanti, Roberto Saviano) sperano che il libero mercato possa fermare la malavita, ossia che lo Stato una volta entrato nel business della droga (esso stesso divenga spacciatore) possa sconfiggere la criminalità sul loro terreno, il traffico degli stupefacenti.
L’antiproibizionismo ritiene la droga un “bene” come un altro, gestibile da comuni regole di mercato.
Peccato che una visione così surreale porti scenari da incubo.

L’esempio del Krokodil testimonia come la mafia medio-orientale (braccio economico dello Stato Islamico) abbia rimodulato nel mondo la domanda e l’offerta sulla pelle dei più disperati.
A nulla è valso l’intervento degli Stati, i governi, le politiche antiproibizioniste.
Quelli che sperano di liberalizzare/legalizzare/depenalizzare saranno i primi a passare da consumatori a consumati. Farsi mangiare dalle sostanze è solo una metafora?
Date un occhiata a “Krokodil i denti della droga” poi ne riparleremo.

Approfondimento:
Nel 2013 il programma tv “Le Iene” fece un inchiesta sul Krokodil, droga di nuova concezione.
Per la prima volta si mostrava in televisione gli effetti della desomorfina (Krokodil detto “Coccodrillo”, un mix di sostanze che cannibalizza l’organismo).

Il servizio de“Le Iene” rivolto ad un pubblico generalista potè solo accennare l’aspetto più sconvolgente della vicenda: la sorte dell’addicted (il consumatore di Krokodil).

In rete già circolavano video sulle aberrazioni causate dallo stupefacente.
Questi video sono tollerati dai gestori di contenuti: You Tube ad esempio li indicizza come “shock movie” (contenuti impressionanti) ma non esita a rimuoverli (gli identici video!) se vengono proposti come opera di denuncia.
Perché? Ci torneremo dopo.

Nel 2013 avevo editato questi filmati creando un documentario “Krokodil i denti della droga” che mostra gli effetti collaterali della desomorfina.
L’opera fu bannata da Youtube (contenuti inappropriati), non fu possibile rientrare in possesso dell’opera nè possedevo il file sull’hard-disk.
Mi convinsi di averlo perso per sempre.

L’estensione di un programma di download* oggi mi ha permesso di recuperarlo.
La risoluzione video è pessima, tanto che con il testo illeggibile si è reso indispensabile un editing delle scritte.
Adesso “Krokodil i denti della droga” è di nuovo in rete.
Torniamo alla domanda di prima:
Perché filmati identici hanno una sorte diversa?
Da cosa influisce il ban o la pubblicazione?

I materiali didattici/informativi causano al sito che li ospita due problematiche:
1) Poche visualizzazioni (minori introiti) rispetto a contenuti acchiappa like (i generi weird e shock lo sono).
2) Responsabilità di informazioni accurate, aggiornate, scientifiche, ecc che ricade sul sito stesso (facciamo un esempio: se su Cristoria.it ospito articoli in cui si afferma che la terra è piatta, Google mi assegnerà un determinato valore di attendibilità, condizionando la mia visibilità sui motori di ricerca).

Fa riflettere che insieme ai filmati del Krokodil siano visibili -su YouTube- videoclip musicali in cui si “cucina sciroppo blu” (codeina base) e i trapper lo usino per moltiplicare le views.
Gli algoritmi del web è come se dicessero: “Puoi mostrare, non puoi denunciare”.

Ritengo invece che denunciare sia propedeutico al comprendere. Comprendere cosa? Che la desomorfina sia un viaggio senza ritorno.
Il documentario “Krokodil i denti della droga” è disponibile IN VISIONE QUI.

Ultima precisazione: i filmati provengono dalla Russia, oggi nel 2020 il Krokodil è presente in tutto l’Occidente. La droga NON nasce in Russia, NON è -come qualcuno scrive- un’ “invenzione” del Cremlino.
E’ stata creata in Medio Oriente per essere diffusa in Europa.
Dall’Afghanistan è approdata in Siberia* come atto di rappresaglia contro la Russia: Putin è l’unico governante ad aver combattuto i talebani, principali fornitori di eroina nel mondo.

Vedi un anteprima del Docu-video:

*Una estensione Firefox chiamata Videodownload Helper: scarica perfino dead-link su You Tube.
*Ci sono testimoni che confermano il flusso dei mujahideen tra Afghanistan/Kazakistan fino a lambire la Siberia. Un tentativo della Repubblica Islamica (per fortuna non riuscito) di destabilizzare lo stato sociale russo.