Trovare un archetipo ed essere felice. Quando il mondo vuole spingerti in basso, il volo da grande si fa dimesso, un finto reale vuole bloccarti, allora scopri quello che sai, il ripeterlo ti fa bene, perché la direzione è giusta, contraria al pensiero comune, perciò ne vai più fiero, tu osi e gli altri no, loro son presi dalle preghierine e fiaccolate.
Il nuovo saggio di Le Goff lo spiega magistralmente.
Il titolo è Malaise dans la democratie, di cui anche la rivista “Tempi” ha parlato. Un lume di anticonformismo, che potrebbe salvarci. Ecco due motivi:
1 Propone un pensiero che non fa parte della melassa mainstream
2 Suggerisce l’illuminismo da applicare in Occidente, prima che tutto sia perduto.
Trovare questi archetipi in uno scritto, è come individuare la fune più grossa di una vela, sai che grazie ad essa raccogli il vento, ora che l’hai messa a fuoco puoi tenderla ed andare spedito.
Ciò che rende vero il Cristianesimo, se riflettiamo, è in antitesi con l’idea di buonismo di cui è impestato il mondo. Le Goff spiega cosa stia accadendo all’Occidente secolarizzato.
Qui un estratto dell’articolo, il grassetto è mio:
Il nuovo individualista è un “falso gentile” che non sopporta la contraddizione e il conflitto, così come il tragico inerente alla condizione umana e alla storia. Egli si costruisce un mondo a parte dove vive, si protegge dalla sfida della realtà e trova conforto nei suoi alter ego. Egli si vuole al riparo dai disordini del mondo e non vuole avere nemici, e quando il fanatismo islamista viene a bussare alla sua porta e lo prende a bersaglio senza chiedere il suo parere, non capisce cosa gli succeda e si chiede perché tanto odio e tante uccisioni quando è così aperto e gentile. Detto in parole semplici, questo individualista considera il mondo e la società come i prolungamenti di se stesso, dei suoi sentimenti e delle sue relazioni affettive.
Qual’è il pericolo? Aderire ad un simile schema, è la rinuncia ad autodeterminarsi, rendendo la fede una suggestione informe e zuccherosa.
Nei confronti del flusso migratorio, le religioni dovrebbero cambiare la pretesa del “siete tutti buoni”, con un più pragmatico “dimostrate di essere buoni”. In caso contrario sarà un continuo di inni alla pace, fiaccolate, preghierine. Al prossimo attentato si riparte con la giostra.