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Se cè una cosa sicuramente galvanizzante nel “pantheon” di idee e ispirazioni che producono i libri di Giussani, è il far riferimento a Dio come a “Il Mistero”.
Si parla anche di bellezza, ma oggi più che mai è un concetto non assoluto (piace a me, ma non piace a te, e viceversa), si parla di domanda, e qui già ci avventuriamo nel campo affascinante del Mistero.
Poi naturalmente ci sono la comunità, l’amicizia eccetera eccetera.
Ma veramente la cosa che colpisce, e mi fa credere che don Giussani sia arrivato almeno una spanna sopra a tutti, è questo identificare Dio come il Mistero.
Come sottolineato da un amico, il Mistero non significa l’arcano, cioè incomprensibile e/o occultato, ma sta a rappresentare l’inspiegabile (non nella sostanza, poiché se si crede non c’è bisogno di questa prova), l’inspiegabile per i modi in cui si manifesta e agisce.
Il Cristianesimo è continua scoperta, ma niente e nessuno, prima di Giussani è riuscito a identificare così bene Dio.
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