Mi sono chiesto il motivo della mia apatia.
“Che strano” riflettevo “sento febbricitante la mia fede per Cristo ma mi ritrovo freddo spiritualmente” poi mi domandavo: il MIstero per me è vivo o non mi trasmette più nulla?
Ho scartato due ipotesi: che il problema fossi io o che possa essere Cristo.
E’ il neo-cristianesimo a tediarmi, questa corrente nata otto anni indietro che ora si sta spegnendo.
Ma come mai il malessere non si acquieta?
Sono andato a fondo nella realtà partendo da un giudizio:
Nella Chiesa esistono due visioni (a cui corrispondono due modi di essere).
1) La visione attendista (la Chiesa come è sempre stata)
2) La visione neo-cristiana (da cui proviene il disagio mio e di milioni di fedeli).
1) La visione attendista è quella che esercita un azione prudente, una visione che sa costruire trame (non ponti, attenzione), conosce tempo e luogo per intervenire.
Non fa differenza tra buoni cristiani o semplici cristiani ma tra chi è nella Verità e chi no.
Questa Chiesa vince su tutto da duemila anni, evita il clamore e non favorisce divisioni nel gregge.
Addestra la comunità alla temperanza, mai alla compulsione.
2) La visione neo-cristiana celebra una novità (LA novità) al pari di un prodotto commerciale, mostra LA novità come migliore e ha bisogno di strillarlo come in una rèclame.
E’ la fede stessa a trasformarsi in novità, nasce la religione dei ponti: non serve essere cattolici ma accoglienti, l’osmosi con l’Islam è fondamentale, Dio regna sui barconi.
Attorno alla visione neo-cristiana prolifera una fauna bizzarra: ONG, atei devoti, preti ispirati da “Bella ciao”.
E’ possibile riconoscere l’azione di una visione invece di un altra? E con quali risultati?
Vediamo due esempi.
Esempio uno: come è intervenuta la “visione attendista” sul DDL Zan.
La Chiesa sembra non prendere posizione, sembra.
I dubbi sulla legge Zan -le richieste di una modifica- vengono sollevati in un momento preciso, a ridosso del Pride.
La lobby Arcobaleno rimane spiazzata, non ha tempo per preparare la controffensiva, qualche vip si lancia allo sbaraglio (la cantante Elodie minaccia: “Mi sbattezzo!”).
Scocca il giorno del Pride, è il loro popolo ad avere palla, la kermesse si trasforma in una serie di autogol clamorosi.
La maschera del vittimismo cade, le foto che circolano in rete mostrano un evento intriso di odio anti-cristiano.
L’opinione pubblica, fino a quel punto compiacente con Zan e soci, si smarca.
Perfino Luxuria, portavoce della lobby, ammette che il Pride stavolta si è rivelato controproducente.
La Chiesa nel frattempo inizia a dialogare con un partitino all’1,5% fa riaprire la discussione e prende in mano le redini della legge*.
Nessuno, sottolineo nessuno, avrebbe pensato che la LGBTQ+, la lobby più potente al mondo, potesse essere messa all’angolo.
Ecco cosa può (e sa) fare la visione attendista del Cristianesimo.
Esempio due: come è intervenuta la visione neo-cristiana sugli sbarchi dei clandestini.
La Chiesa dai tempi di Cristo ha insegnato ad aiutare il prossimo. Non è l’unica religione a farlo ma è quella a farlo meglio.
E’ inconfutabile.
Solo che alla visione neo-cristiana questo non basta.
Serve la ribalta, ci vuole LA novità.
Al posto di un accoglienza silenziosa (e ragionevole) si dà inizio all’era dei ponti, al baccanale degli sbarchi.
Si strombazza di un nuovo Cristo, egli ha abbandonato la croce e naviga il Mediterraneo, i nuovi apostoli sono i barconi.
Il Cristo del Mediterraneo ha le sembianze di un pesce, nuota negli abissi, invita il cristiano a seguirlo, sotto le 30 atmosfere ingoia Cristianesimo e Islam, li dissolve.
Va da sé che una campagna tanto irrazionale (blasfema) sull’accoglienza si concluda nel fallimento. I ponti, LA novità del secolo, crollano uno dopo l’altro.
La visione neo-cristiana affonda come un barcone che tanto ama.
Ora comprendete il mio malessere?
Capite il disagio di milioni di cristiani?
Ai miei fratelli nella fede (i cosiddetti neo-cristiani) vorrei chiedere: vi rendete conto del male che arrecate?
Pensate di essere il Bene?
Invece di seguire Cristo perchè vi siete fatti sviare?
Smettetela di ballare sui ponti, di incensare i barconi, l’ira di Dio sarà grande, voi siete complici dei terroristi.
Lo capite che a noi credenti provocate imbarazzo?
Non ci sarà nessuna divinità del mare a salvarvi, cosa farete quando l’ultimo ponte sarà crollato?
*Nota bene: l’esempio riportato vuole dimostrare l’imprimatur che la fede può avere nella società.
Ricordiamo che la Chiesa non è outsider di nessuno (razza, religione, orientamento, ecc).
Il dibattito nasce dalla pretesa di Zan di inoculare il gender nell’educazione dei bambini.