Moloch

Una processione interminabile, alimentata da media e tv, per chiedere una grazia. A chi?

 

Spendo un paio di righe su Moloch, film di Aleksandr Nikolayevic Sokurov, anno 1999. Uno scorcio sul Berghof, il nido d’aquila, sui torbidi personaggi che lo abitano.

Moloch (che sta a significare entità malefica) è un ritratto di Hitler, gli ultimi giorni, un requiem che non cede alla trappola dei clichè (il pericolo della banalizzazione, la riduzione del dramma) ma svela lembi taciuti (ignorati) sul reich dei “mille anni”.

E’ diverso dal più famoso “La Caduta”, in cui viene dipinto un furher divorato da turbe omicide. Va in scena la rabbia, l’isteria, al contempo rassicura lo spettatore. ”La caduta”  congeda il pubblico con un messaggio: ”Lo avete visto? Lo avete ascoltato? Hitler era pazzo”. Un immagine consolatoria, come può essere la divisione tra malattia e sanità, bene e male.

In Moloch domina l’irrazionale*. Tralasciando le ipotesi di psicosi, psicolabilità, eccetera, si mette in scena ciò che gli storici confermano.
Di cui non si ha mai voglia di parlare.
Alcuni lo definiscono “Enigma Hitler”: il sub-inconscio del dittatore, vagliato da medici, umanisti, filosofi, profilers non porta ad alcuna spiegazione; di come un pazzo (?) sia riuscito ad arrampicarsi sul tetto del mondo, per poi -nell’inerzia generale- scaraventarlo in un baratro.       

Moloch svela la benzina velenosa con cui Hitler si accendeva: l’avversione per il cristianesimo (che era pari al suo odio verso gli ebrei).
Una verità che si stenta a riconoscere, eppure ci sono prove che attestano l’autenticità.
Il sodalizio con l’occulto veniva prima del potere, fino a sfociare in paradossali ricerche: il sacro Graal, un dio chiamato Wotan, la lancia magica di Cristo.
Niente più del nazismo coniugava fanatismo e negromanzia. Con gli esiti disastrosi che conosciamo.
Il dialogo del prete e il furher (il video sotto il post), mi ha portato alla riflessione sul presente.

Quanto è simile l’atteggiamento di quel prete (“ma perché sono così stupido” dirà di sé, dopo non aver ottenuto la grazia) con l’affannarsi di alcuni cattolici, quelli che parlano di ponti, che appoggiano le ONG, che cercano Cristo in una moschea.  
Si fanno interlocutori (o peggio, garanti) di una Entità** che è in guerra contro loro stessi e contro di noi.

Eppure perseverano: vittime di un incantesimo? Non si accorgono della tenebra che li circonda? ***

Il dominio medio orientale**** è erede dello scatenamento che il diavolo ha promosso nel reich. Qualcuno dice: non resta che raccogliersi in preghiera. Già, ma all’epoca non è bastato. E’ insufficiente anche ora. Lo capiremo quando sarà troppo tardi.
Le vie per il Berghof (purtroppo) sono infinite e molto popolate.

 

Qui il video a cui fa riferimento l’articolo (estratto dal film “Moloch”) Tutti i diritti sono dei legittimi proprietari.

 

Nota*
Il film sviluppa diversi temi legati all’ideologia nazista; il fascismo (dal 40m:24s) è descritto come disattento al soprannaturale (simbologia terra-aria).
Per Hitler la magia era una via maestra, quindi si lamentava: “”Mussolini non capisce! Ha fatto piantare ovunque in Italia fitti boschi, così facendo riempirà la Germania di millepiedi!”, considerando l’alleato non all’altezza delle forze arcane in gioco.
“Millepiedi, millepiedi dappertutto…” ripeteva, temendo che quelle forze -non dominate- gli sarebbero ritorte contro.

Nota **
Chiamo “Entità” quella forma di pensiero negativo che si evolve in azione negativa: mi riferisco quindi allo IUS SOLI, alle ONG, all’immigrazione clandestina, alla sostituzione etnica, al terrorismo, al fondamentalismo religioso, all’ONU, all’ingerenza occidentale in medio oriente (Siria, Yemen, ecc), all’ISIS, alle forme di maligno contemporaneo, costruite sul potere, la menzogna, la corruzione. Visibili e invisibili.

Nota***
La divisione nella Chiesa non è tra chi si professa modernista e chi invece tradizionalista, questo è solo un gioco di potere.
La differenza è in chi si reca (metaforicamente) al Berghof, e chi invece ne scoraggia la visita.
E’ vero, come dice papa Francesco, che “Gesù si è fatto diavolo” (citaz.), ma “senza esagerare” aggiungerei io.
Riconoscere il Mistero in tutte le Sue forme è auspicabile, ma guai a provare a convertire il Male.  
Farsi megafono di un Islam in guerra contro tutto e tutti, è come perpetuare l’errore del prete nel film. O si è illusi o si è stupidi.

Nota****
Interessante quello che riporta l’Istituto di ricerca americano Pew Research: le cifre iperboliche fanno riferimento soltanto agli immigrati regolari. Aggiungendo anche i clandestini arriveremmo a 100 milioni di “eurabi”. Il Giornale ha riportato i risultati della ricerca qui.