Una recensione di Doc Sleep, libro di Stephen King, che mi ha deluso non poco.
La storia avrebbe la pretesa di riprendere i fatti dell’Overlook Hotel, assoluto ginepraio di trhiller e soprannaturale: come dimenticare Shining?
La sensazione che si ha con Doc Sleep però lascia l’amaro in bocca. Dov’è il brivido? la paura, la suspance? bho…
Non voglio dire che King abbia perso il feeling (dopo centinaia di titoli, potrebbe anche starci, d’altronde) ma non convince la declinazione oggi che fa del nemico, del nemico con la N maiuscola.
Nella storia si agitano dei “cattivi” che sono un pò vampiri, un pò creature psicocinetiche; personaggi “male in arnese”, un male che pensi: “poveri diavoli!”. Tutto qui? Si, per me tutto qui.
Da King ero abituato troppo bene: basta nominare Randall Flagg, protagonista dell’Ombra dello Scorpione. Lui si, che è e rimane un cattivo irriducibile.
Con richiami e concatenazioni al Male descritto nella Bibbia, Flagg incarnava efficacemente l’oppositore. Pareva quasi vederlo: far girare il mondo, i soldi, le anime. King aveva saccheggiato in pieno all’epopea biblica, per creare un protagonista come Flagg, consegnandoci un “diavolo” moderno e tentatore.
In Doc. Sleep troviamo nemici dichiaratamente non cristiani (atei?), cioè non riconducibili a nessuno schema, non collegati a nessuna contesa. Privi di fascino, appunto.
King, nel corso della storia, li definisce diavoli vuoti, mai espressione fu più calzante.
Ho paura che questa “evoluzione” sia figlia dei tempi. L’Ombra dello scorpione era un libro degli anni 80, per il mercato prevalentemente americano (si, diffuso in tutto il mondo ma i valori impressi erano collegati al cristianesimo).
Oggi, in pieno mercato globale, poiché tutto deve essere masticato da tutti, non è più concesso l’“inprinting” (far capire ai lettori, o dare loro qualche segnale della fonte -impronta- dell’opera).
Ecco allora che il nemico diventa impersonale, vuoto, vacuo. In poche parole: non esiste.
Il Male, senza un atto di sfida al Bene (salvezza, perdono, conversione, fede ecc ecc) diventa autoreferenziale, e, c’è poco da fare, non riesce ad essere preso sul serio.
I vampiri di Doc Sleep sembrano essere loro stessi in affanno, nonostante il potere, appaiono ombre rispetto all’universo di King, degli anni d’oro.
Cattivi post moderni (senza tradizione né radici), che a leggerne le gesta ti trovi a fare spallucce. E ancora mi chiedo: tutto qui?