CANCELLI
di Federico Bason
La notte non albeggiata,
non mi dispiace
È l’oscuro a piacere,
Respirando quel buio
Con gioia vivace
E’ il mio cuore che piange
davanti ai cancelli
Lontano da lei
Affilati e sbarrati
Posso solo sperare
Di poterli varcare
Lei, la mia lei,
così davvero
respira col sole,
Ne ottiene i favori,
Irradia calore
Sortilegi e visioni
Lei, la mia lei,
Sento da dentro
Una fiamma di pace
Così davvero,
È miele versato
Sopra un cielo stregato
Ma i cancelli affilati
Fanno del male
sempre sbarrati,
Da mano spettrale
Destino nemico
Il tuo gioco non vale
Si, maledetti cancelli
Riesco a vedervi
Non mi levo di torno
Continuo, se voglio
Posso varcarvi
Io debbo provarci
Il mio amore per lei
È una stella adornata
avvolge la notte
Finalmente la bacia,
riflesso perfetto
del bene trasmesso
Non conosco tramonto
con lei nel mio sogno
il buio qui intorno
Svanisce veloce
Si è fatto distante
Incontrarla di nuovo
Un volta soltanto,
più della vita,
Per me
diviene importante.