Una riflessione: da borghesia cattolica a suprematismo cristiano, é possibile?
La parola borghesia non è recepita -non compresa- poichè il borghese non esiste piú. Egli é, ma non si riconosce in uno status ormai privo di significato.
Ad esempio per ‘cattolico borghese’ si intende la crasi tra interesse individuale e visione spirituale.
Mancando l’identificazione di cosa é rimasto (nulla?) della borghesia, é facile cassare il termine come anacronismo novecentesco.
E se lo chiamassimo Suprematismo Cristiano?
Nulla da spartire con teorie sulla razza, suprematismo bianco e nero.
Poniamo l’accento sull’appartenenza alla Cristianitá, sull’esserne fieri, sulla visione identitaria.
Come dite? Bisogna essere umili?
Lasciamo l’umiltá ai campioni di umiltà, aggiungiamo, non sostituiamo.
Super partes grazie alla fede, non é una contraddizione. Meglio elevarsi tramite Cristo che tramite il mondo, secondo me.
Precisazione: i millenials (come spiegato sopra) non riconoscono la parola borghese, tutt’al più associandola a debolezza, in realtá é l’opposto.
Ad esempio sia il fascismo sia l’entrata in guerra dell’Inghilterra nascono da pulsioni borghesi.
Nel primo caso si voleva difendere l’anima produttiva del Paese, nel secondo caso -dopo il bombardamento di Londra ad opera dei nazisti- Churchill dichiaró guerra poiché l’attacco era avvenuto alle 17, durante il rito del the.
Che dire dei due partiti che avevano raccolto le istanze del popolo, DC e MSI? Il primo diventa partito di massa; il secondo, nelle parole di Almirante, era “il cane da guardia della borghesia” (per difenderlo dal comunismo).
Storia passata ma di immenso valore.
La domanda ritorna: come salvaguardare un simile patrimonio?