Quel che è (ed è già stato)

Snoop Dogg non è solo un artista di successo. E’ il lucido analista della vita gangsta, di ciò che la società benpensante cerca di nascondere.

In America il progetto del “melting pot”, che significa “mescolanza di identità diverse”, è tragicamente concluso. Quel che resta sono violenza, ghetti, dipendenze.
A rimetterci sono i disagiati, i poveri, i neri. Quelli che la sinistra ha preso quotidianamente in giro. Come accade in Italia,

Con la promessa di alberghi e soldi senza lavorare, i radical-chic hanno illuso un intero continente (l’Africa), invitando ogni clandestino ad “acchiappare la fortuna”.
Non ci vuole un genio per capire che milioni di neri -una volta in Italia- sceglieranno la via del crimine, perché la più appetibile.

Dovremmo prendercela -inanzitutto- con chi li ha armati, con chi li ha rapiti (le ONG, promotrici del traffico umano), tanti profughi si aspettano l’Eldorado a causa di una politica folle, che li ha mantenuti.
Ora alzano la voce, le mani. Sono capaci di tutto per avere di più: per esempio cibarsi del cuore ancora caldo di una diciottenne (come accade alla povera Pamela Mastropietro, divorata viva a Macerata). Non è forse un avvertimento per le nuove generazioni?

Ho caricato un estratto (circa 7 minuti) del film capolavoro “Nella giungla di cemento” (1993) che agita le ombre di cui è impestata l’America moderna.
E’ esattamente ciò che vivremo qui in Italia, a breve. Tre governi di sinistra hanno fatto si che l’escalation di violenza sia inimmaginabile.

Come ho detto, non serve un genio per capirlo, ciò che occorre è il flow di uno dei rapper più geniali: Snoop dogg. L’artista che si autodefinisce “incubo della società benpensante”.
Voce ben più attendibile di qualsiasi giornale, canta la vita degli slums, i ghetti americani.  
Ghetti così grandi da ingoiare le nazioni. Possono cascarci dentro tutti. Come in Italia. L’Italia che importa schiavi per trasformarli in gangsta, criminali in hotel che pasteggiano con carne umana e champagne.

 

 

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