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Tu quale Gesù preferisci?
Ci sono molte “fotografie” del Cristo: nel Presepe, sulla Croce, legato di fronte al Tribunale. Chi più ne ha ne metta. Diciamo che artisti del passato e contemporanei si sono impegnati nel proporre la Passione, o altri momenti della vita del Messia. Pochi si cimentano, chissà perché, sul Cristo Re, sul Dio invincibile, su Colui che ha sottomesso il male.
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Forse perché il mondo, oggi come allora (soprattutto in questa epoca) è impestato di dominatori, principi, uomini dal potere smisurato.
Quasi sempre queste persone non sono simpatiche, non sono Cristiane, traggono dalla preminenza altra ricchezza e altro prestigio. Mai niente verso il prossimo.
Tutto sommato è giusto diffidare di questi personaggi. Essi non sono neppure una pallida luce della forza smisurata del Nazareno.
Allora quasi in automatico, vedendo nella società esempi tanto indigesti, la tentazione è quello di spogliare Gesù della regalità, della potenza, della sua invincibilità.
Quasi avessimo paura di ritrovarcelo antipatico, se ci soffermiamo a considerarlo Re. Addirittura forse c’è il timore di leggergli in volto i difetti umani (“ho potere quindi l’utilizzo per innalzarmi sugli altri” questo il pensiero della Società Odierna).
Appare più facile, meno problematico, immaginarlo solo come Bambinello oppure nel dolore della Sua Passione, che esaltarlo (esaltante!) nella Risurrezione e nella promessa di vita eterna.
Il Mondo ordina di non credere: alla Croce, alla vita dopo la morte, all’ amore infinito che porta al Sacrificio.
Sembra dire, con i suoi mezzi di informazione : “Se esistesse un uomo forte e uguale a Dio, allora costruirebbe imperi, innalzerebbe grattacieli, edificherebbe nazioni”.
Sappiamo che non è così. Nella Resurrezione, Gesù non ha cercato gloria, non ha tramato vendetta, ha esclusivamente adempiuto alla missione di Verità.
Il Re dei Re, Signore degli Eserciti, si è destato. Oggi, sempre, aspettiamo il Suo ritorno.
Buona Pasqua a tutti.
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