Lasciando perdere le parafrasi hollywoodiane, che propongono possessioni e esorcismi tanto al chilo, parliamo di momenti in cui l’artista cristiano è assalito da vibrazioni ostili.
Nulla di strano, accade ai Santi, che sono preda ambita dal Male, per l’artista il discorso non è così diverso.
Dando per scontato che siate credenti, quindi possiate seguirmi nell’analisi, nominerò come “vibrazioni” quei demoni che si divertono a fiaccare l’Io, a succhiarne l’energia vitale. Fino a distruggere lo spleen creativo.
Il mistero non si riduce ad un fatto di fede: ce l’hai, non ce l’hai, la usi o non la usi, preghi o non preghi.
Accade che il santo, l’artista, a prescindere dalla sua condizione spirituale abbia visita da queste vibrazioni.
La strada prende un bivio: i demoni cercano di battere il santo in una guerra spesso fisica, all’ultimo sangue.
Invece l’artista è coinvolto in una sfida sotterranea. Ai suoi piedi vengono posti tranelli invisibili, dove cadere all’istante. Nessuna lotta è contemplata.
Un esempio adeguato è la fiera presa a laccio, vulnerabile ai colpi di picca.
E’ possibile evitare una simile tortura? Certamente.
Se ti occupi di tematiche cristiane*, devi prepararti.
Io a volte ci riesco, a volte no. Non ci riesco subito, ma ci provo sempre.
Sforzati al silenzio, all’essere impassibile. Nessun evitamento, nessun coinvolgimento. Non muovere all’azione.
Osserva la presenza malefica, senza odio, senza paura.
Ascolta ciò che dice, ma sappilo: sono parole di sconforto, non farti “accalappiare”.
Con lo stesso obiettivo, la vibrazione potrebbe scegliere il silenzio.
Non serve combattere, la fine di questa spiacevole visita è già avvenuta, se vogliamo.
Il demone si siede alla sedia accanto alla tua, ti guarda, aspetta. Una parola, una reazione.
Il massimo che puoi concedergli è un ordine: parla!
Non perché tu debba incuriosirti, ma perché così si toglierà di mezzo, portandosi via la sua cupezza.
Tutto qui.
Apri la finestra e il demone spiccherà il volo, in cerca di chiunque, sprovvisto di armatura spirituale.
*La “generatività cristiana” è altra cosa dal “costruire ponti”, quest’ultimi sono una gestione in perdita di fondi europei, che di spirituale non hanno nulla.