Una riflessione sul film “I cinque giorni dopo il Bataclan” regia di Cédric Jimenez.
Per me essere Cristiani non si intende “venerdí pesce”, ovvero una ridda di regole e regolette, ma significa capire sé stessi attraverso la Fede.
Perciò da cristiano bisogna avere il coraggio di comprendere quando si é in errore, anche se l’errore é fatale.
La narrazione pro Islam fatta da un certo Cattolicesimo per un periodo “x”, ha messo in serio pericolo la tenuta dell’Occidente.
Il piagnisteo per fiancheggiare il terrorismo islamico con giustificazioni tipo: sono depressi, sono poveri, religione di pace, ha contribuito alle stragi in Francia e non solo.
Nel film si vede che gli attentatori sono tutto furché depressi (con un fiume di soldi a disposizione).
Parlavo di errore fatale: ad aver (anche indirettamente) avallato le idee bizzarre di chi sta sopra, ci troviamo con le mani sporche di sangue.
Se l’immagine non vi piace me ne dolgo ma le cose stanno cosí.
Promuovere il cristianesimo sociale (i famosi “ponti”) cavalcando lo jhiadismo non ha portato i frutti sperati, ma era cosí difficile prevederlo?