Un buon esempio

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Ho visto un anime, cosiddetto cartone animato giapponese, che fa capire come veicolare un messaggio spirituale.

Bene inteso, si parla di shintoismo, però da qui può nascere una riflessione più ampia.

Se oggi nel panorama italiano –e non solo- non si sa che pesci pigliare per “spiegare il Cristianesimo” o per renderlo appetibile alle nuove generazioni, “Shingeki no Kyojin – L’attacco dei Giganti” è quello andrebbe fatto.

L’Anime in questione è una allegoria, sviluppatasi da una guerra tra umani e giganti, di come la spiritualità possa essere protagonista di una saga avvincente.

Nulla di astruso, ma un insieme di valori che attraverso le sfide dei protagonisti spiegano i fondamenti di una fede.

Quindi: l’onore, l’autoumiliazione di non saper compiere il proprio destino (che porta gli eroi ad avere maggiore consapevolezza di se stessi), il sacrificio, il sacro come azione e non come rituale, la dedizione all’imperatore, eccetera.

“Shingeki no Kyojin” è l’esempio di come, da un opera di fantasia, si possa declinare i fondamenti di una religione. Scusate se è poco.

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