C. scrive un altro pensiero denso di agonia, riflettiamo sul senso del vuoto, il silenzio, la speranza.
Inoltre c’è l’autunno, che fa decadere tutto, i pensieri, il lavoro, la vita.
Solo la fede rimane intatta.
Assolutamente prioritario l’appello (in fondo al testo) dell’autrice a non considerare gli italiani, dei poveri di serie B.
“Amico Mio!
Siamo in pieno autunno , così , visto che amo questa stagione per i suoi molteplici colori che
dal più piccolo filo d’erba alle foglie delle piante ormai non più verdi,ma gialle , rosse,arancione
piano ,piano si staccano dai rami e cadono per terra, aiutate spesso dal vento che le fa razzolare,
volteggiare per un po in giro ,poi comunque cadono inevitabilmente per terra e li si sminuzzato
come briciole..
Cos’hanno le foglie in comune con la mia vita ?
Mi hanno fatto riflettere Amico Mio , non so il perché ma è così. .
Dirti che mi sento come Giobbe è dir poco,proprio non riesco a capire tutto ciò che mi sta
accadendo non trovo una risposta ma forse la risposta è proprio in “quelle foglie”…
Mi sento come una foglia ormai staccata dal ramo,senza lavoro,senza casa , senza niente …
Ma ho sempre la certezza della Tua Provvidenza che in questi anni (specialmente ) non mi ha
mai abbandonata a me stessa , e lo stupore di riceverla in persone che nemmeno sapevo
chi fossero , persone che mi hanno teso la mano ma non era altro che la Tua Mano…
Alcune di loro nemmeno cattoliche praticanti, battezzate ma lontane .
Nell’estate appena trascorsa per molti giorni il cielo e le stelle mi hanno fatto da coperta, poi un
bel giorno ho bussato alla porta di un monastero ed ho chiesto accoglienza , spiegando al
Monaco responsabile ciò che stavo vivendo così parlando poi con l’ Abate ( le gerarchie vanno
rispettate ) così ho trascorso un mese e mezzo da loro , dandomi da fare , pulendo la foresteria da
cima a fondo , aiutando Padre L. nella pulizia del chiostro da erbacce etc,etc…
Condividendo il mio buio più totale , che ti confesso Gesù mio ,alla sera in quel Silenzio Totale e
In tutti i sensi mi faceva persino paura , sentivo solo il vento che in certi notti sembrava che
parlasse tra i rami dei platani centenari che abbelliscono questa meravigliosa Badia…
Il Silenzio… col passare dei giorni , delle notti spesso insonni con i miei colloqui con Te, ad un
certo punto quel Silenzio ,come le foglie che cadono in terra e non fanno rumore è divenuto un
Silenzio vivo,come se il sentirmi portata via dal vento dalle circostanze che la realtà della vita
mi fanno vivere come Giobbe , si , perché non riesco a capire , questa situazione, io non l’ho
cercata è arrivata e che fare ?
Devo stare di fronte alla realtà , devo comunque vivere , non posso cedere adesso , non l’ho mai
fatto ,perché Tu mi metti sempre col fondo schiena per terra ,poi come giro l’angolo ho una Mano
Tesa ed è la Tua ne sono stra certa, Tu sei il mio più Grande Amico , non ti ho mai sentito
Parlare da viva voce ,ma ti ho sentito, in fondo Sei come l’aria che respiro,non la vedo ma c’è. .
Così come la famiglia che mi ha ospitata,qui cattolici praticanti , dai genitori ai figli ho sentito
pure in loro l’accoglienza, non perché è stato loro chiesto,ma il loro si Comune a Te..
Tornando alle foglie è vero , cadono muoiono, ma danno vita ad una nuova Primavera,quella
Primavera in me in cui credo ne possa godere i frutti, che possa trovare un lavoro , che possa
ritrovare il mio IO , Nel mio e Tuo Tu, eppoi il noi….
Un’ultima cosa ,Papa Francesco un tre per due richiama all’accoglienza, credo che il
Suo pensiero non sia solo verso i “cosidetti “profughi , credo si rivolga a tutte le persone in
difficoltà, io sono italiana mi auguro che si aprano pure gli occhi sui vicini.
Quo vadis Domini … dove mi porti Signore?”