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Se chiedete ad un americano cosa rappresenta Waco, lo vedrete sospirare. Un Brutto ricordo. Un Brutto episodio.
All’Italia la storia di Waco non dice nulla, ma in Val di Susa oggi si sta ripetendo lo stesso copione. Purtroppo con gli stessi inquietanti protagonisti.
Il film che i NoGlobal stanno interprentando ora è una pellicola dell’orrore, e sparge sangue come 18 anni fa, in Texas, nel ranch dei davidiani.
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La setta dei davidiani si era stabilita a Waco, in una enorme fattoria, dove i suoi leaders avevano raccolto un ingente numero di persone, uomini, donne, bambini.
Con lo spauracchio dell’apocalisse e del disastro ecologico David Koresh, uno psicolabile che si era autoproclamato messia, progettava di colpire il governo degli Stati Uniti d’America.
L’FBI, osservando la prolifica attività dei davidiani, che si impegnavano in preparazione militare e nell’indottrinamento dell’odio verso il Governo, decise di fare alcuni sopralluoghi a Waco.
Appena i federali entrarono nella tenuta di Koresh, con lo scopo di parlare, furono esplosi dal tetto una selva di colpi di fucile. Un agente rimase a terra, ferito.
Era l’inizio della guerra.
I davidiani si disposero immediatamente alle finestre, utilizzando alcune feritoie, continuarono a sparare. Sparare per uccidere.
La setta dentro sè aveva sogni rivoluzionari: un progetto capillare di terrorismo contro tutto ciò che era progresso, sopprimere persone che loro ritenevano “pericolose” come politici, amministratori, rappresentanti dell’ordine; impedire la costruzione di centrali elettriche e opere inerenti alla viabilità.
Vi ricorda qualcosa?
Non è esattamente quello che fanno i NoGlobal?
La trama della storia è così tragicamente speculare che tra Waco e Val di Susa, tra i davidiani e i no global, si nota lo stesso identico sentimento: un odio verso coloro che portano la divisa, per coloro che rappresentano lo Stato.
Sia chiaro: manifestare pro o contro una grande opera, è assolutamente leggittimo. Non si sta a sindacare su un diritto inalienabile di un Paese democratico: esprimere un opinione.
Ma quello che è successo in Val di Susa, non è esprimere un opinione bensì organizzare una vigliacca aggressione (mirata) contro le Istituzioni.
E’ confortante che il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia levato forte la sua voce, condannando senza appello i NoGlobal e i suoi inquietanti leaders.
La sicurezza di uno Stato però, non deve venire solo dai suoi Servitori, ma dobbiamo essere noi tutti a impegnarci per un futuro migliore, dove la nostra voglia di costruire sia più forte di quella di distruggere.
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